«Che la politica impari dalle parole di Bergoglio» è il commento di Patrizio Gonnella, presidente dell'Associazione Antigone, associazione "per i diritti e le garanzie nel sistema penale". «Nel pronunciarsi contro ogni forma di pena di morte incluso l'ergastolo - afferma - ha parlato di pene che devono rispettare la dignità umana e non essere forme di tortura, ha parlato di una giustizia selettiva che è forte con i deboli e debole con i forti, ha parlato di un sistema penale troppo invasivo e dell'assurdità del fatto che il carcere sia la sola pena prevista. Tutte cose che noi andiamo dicendo da sempre». «La Chiesa guidata da Bergoglio - prosegue - mostra di avere una lettura profonda della società. Siamo stati abituati a decenni in cui il problema principale sembrava essere quello dell'inizio o della fine della vita. Adesso la Chiesa dimostra di occuparsi della vita stessa e di essere davvero vicina ai più bisognosi».
Sulla stessa lunghezza d'onda altre riflessioni dal mondo carcerario, riprese dal Sir, come quella di don Virgilio Balducchi, ispettore generale dei cappellani delle carceri, che sottolinea: «Papa Francesco ha dato un'indicazione forte di rispetto della dignità di ogni persona, compreso chi ha sbagliato, e proprio perché si rispetta la dignità della persona non si può pensare di tenere per sempre queste persone in carcere con l'ergastolo a vita né tantomeno di togliergliela. Le parole del Papa danno coraggio a tutti a livello mondiale, per poter fare ancora di più perché la pena di morte scompaia, anche se sarà molto difficile». Secondo don Balducchi, l'invito di Papa Francesco «fa capire ancora una volta quanto egli sia vicino ai problemi delle persone detenute, e quanto sia sensibile a tutto ciò che riguarda l'amministrazione della giustizia perché questa non usi più nessuno strumento di vendetta nelle proprie azioni giuridiche».
Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di Sant'Egidio, sottolinea come «la Comunità di Sant'Egidio accoglie con riconoscenza e s'impegna a diffondere ovunque il forte appello di Papa Francesco contro la pena di morte e per il miglioramento della condizione carceraria, nel rispetto della dignità umana anche delle persone private della libertà. I temi svolti dal Santo Padre nel discorso all'Associazione internazionale di diritto penale - prosegue - confermano autorevolmente l'impegno della nostra Comunità nella campagna internazionale 'Non c'è giustizia senza vita', che proprio in questi giorni si sta sviluppando in due convegni, a Tokyo e a Manila, nel cuore dell'Asia, che resta il continente dove la pena di morte continua a mantenere il più alto numero di vittime, anche se non mancano significativi segnali di apertura da parte di alcuni governi e della società civile». «La Coalizione mondiale contro la pena di morte, che oggi raccoglie 150 organizzazioni internazionali, è nata nel 2002 nella sede della nostra Comunità a Trastevere. Le parole del Papa - conclude Impagliazzo - c'incoraggiano a proseguire sul cammino intrapreso e a insistere affinché il tema della moratoria delle esecuzioni capitali venga riproposto e approvato all'Assemblea generale delle Nazioni Unite».