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15 Giugno 2013

L`esperienza di una mamma africana diventa speranza per un popolo

Io e mia figlia liberate dall`Aids

La testimonianza della scrittrice e attivista Pacem Kawonga, in Italia per un convegno sulle esperienze del Progetto Dream che in Malawi combatte l`HIV

 
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SONO TRASCORSI QUASI DIECI ANNI DA QUANDO SCOPRII DI AVERE L`AIDS E DA QUANDO COMINCIAI IL TRATTAMENTO CON GLI ANTIRETROVIRALI PRESSO IL CENTRO DREAM DI MTENGO IN MALAWI CON LA COMUNITÀ  DI SANT`EGIDIO.
La vita non è più la stessa quando ti viene diagnosticato di essere Hiv positivo. In particolare in quegli anni scoprirsi Hiv positivi corrispondeva ad una condanna a morte certa.
Ho attraversato momenti molto duri: lo stigma, la discriminazione, la paura, l`isolamento e la rottura del nucleo familiare. Ma la vita è lì, e quando si ha accesso alle cure è pronta per ricominciare.
I benefici, quando la vita riparte, non sono solo per la persona che riceve il trattamento ma per la famiglia nel suo complesso. Grazie alla cura, ogni donna, ogni madre, è di nuovo in grado di supportare l`intera famiglia fisicamente, finanziariamente ed emotivamente, così com`è accaduto a me. Ho attraversato tanti momenti di difficoltà, ma ora sono una donna nuova e forte.
Io ho ricevuto molto nella mia vita, gratuitamente, e ora il momento opportuno per provare a restituire almeno un po` di quello che ho ricevuto, testimoniando con la mia voce l`energia e la potenza della forza di resurrezione che ha cambiato la mia vita. Voglio lottare perché credo che il diritto alla vita deve essere sempre rispettato e difeso soprattutto quando la vita si presenta debole e malata. Questo desiderio mi ha spinto a raccontare la mia storia, renderla pubblica e raccoglierla in un libro. Spero sia uno strumento per dare coraggio a tanti nel mio amato paese e per far conoscere al mondo occidentale un pezzo della realtà dell`Africa.
Come dicevo, ho conosciuto il programma Dream nel 2005, quando io e mia figlia eravamo entrambi sieropositive. Purtroppo quando è nata mia figlia, nel mio paese non era disponibile ancora un trattamento efficace per la prevenzione della trasmissione del virus da madre a figlio, è stato introdotto dal programma Dream qualche mese dopo la nascita di Melinda.
L`incontro con Dream è stato per me la salvezza: nessuno dei miei parenti o amici sarebbe riuscito a pagare me per le cure e i servizi di cui avevo bisogno; scoprire un centro dove la cura è gratuita è stata per me una benedizione. E allora ho iniziato a ricevere il trattamento insieme con mia figlia, Dio ha ascoltato le mie preghiere ed oggi io sono qui, viva, in buona salute e con mia figlia. La vita può rinascere e per me è rinata davvero.
E ora ho una vita piena di significato, di amici, di salute e di sogni per il futuro. Sento forte il senso di una missione: quello di essere una testimonianza vivente per gli altri. Per questo ho deciso fin dall`inizio di partecipare al programma Dream come testimonial, e ho contribuito alla nascita del movimento «I Dream» nel mio paese per incoraggiare le donne come e me e i malati. Il mio impegno è quello di ridare speranza alle madri incinte disperate che arrivano al centro di cura senza sapere che domani può essere di nuovo un bel giorno, che c`è un futuro per loro e per i loro figli. Io sono la testimone vivente di questo percorso: posso capire quanto sia doloroso quando ci si scopre Hiv positivi, l`ho vissuto sulla mia pelle, ma allo stesso modo posso testimoniare che scoprirsi Hiv positivi non è la fine della vita ma l`inizio di una nuova vita.

MELINDA CRESCE FELICE


Ogni volta che nasce un bambino o bambina liberi dall`Aids nel nostro centro (e sono quasi il 100%) facciamo una grande festa perché lui o lei è come un nuovo membro della nostra famiglia, un altro figlio del sogno di Dream che contribuirà allo sviluppo del nostro Paese: abbiamo più di ventimila bambini nati Hiv negativi, da madri sieropositive. In molti paesi africani c`è già un nuovo popolo di bambini che stanno crescendo sani e sono il nostro futuro, sono la nostra speranza. Spesso le persone parlano della ricchezza dell`Africa, delle sue risorse naturali, ma io penso che la più importante ricchezza del Africa sia la sua gente. Perciò mi impegno anche per la cura dei bambini malati, per aiutare le madri a non perdere la speranza e gli insegno come prendersi cura dei loro figli, come aiutarli a crescere felici, così come io faccio con mia figlia Melinda.
A volte i nostri figli nella società sono visti come inutili, bambini che non possono contribuire al bene del nostro popolo e sono considerati piccoli senza futuro, spesso discriminati a scuola dai compagni e dagli insegnanti. C`è chi cinicamente afferma: perché sprecare risorse per una donna malata? Perché mandare a scuola un bambino con l`Hiv? Ma ora è diverso, nella mia vita e nella vita di molti: il sogno è diventato realtà. La cura restituisce dignità e futuro a donne, bambini e malati!
Sono passata attraverso il dolore e la disperazione causate dall`Aids e dalla discriminazione ma oggi sono testimone della nuova vita che può iniziare dopo l`accesso al trattamento con la triplice terapia, sono la prova vivente che i bambini possono essere curati: mia figlia Melinda sta bene ed è anche lei come una piccola attivista perchè come me e con me dimostra che esiste un futuro e afferma con la sua vita che ogni essere umano ha diritto al futuro: lei è forte, intelligente e bella, desiderosa di crescere e di andare a scuola.
Sono molto orgogliosa di lei.
Nel libro ho voluto parlare della mia vita, volevo far conoscere la mia storia, certo piccola, di una donna che vive nella periferia del mondo quale io sono, ma credo non per questo banale, perché ambisco a dar voce con le mie parole a chi voce non e ha, a quei sospiri flebili che il mondo affrettato e indaffarato non si ferma ad ascoltare.
Sono convinta che tutti gli esseri umani hanno diritto alle cure, hanno diritto alla vita e al futuro sebbene poveri o nati in un paese a risorse limitate. Spero davvero che la mia testimonianza possa essere utile per questo; quello che racconto nel libro è quello che ho sentito sulla mia pelle e che ho visto con i miei occhi. Spesso nei grandi consessi nazionali ed internazionali, ai quali ho partecipato e ho portato il mio contributo, si parla di cifre e numeri, si dibatte su costi e benefici, si discute dei numeri di infetti da trattare. Quando ascolto queste relazioni, penso che le cifre sono importanti, ma per me i malati di Aids non sono solo numeri. A me vengono in mente i volti che si nascondono dietro questi numeri, mi vengono in mente i tanti bambini, le madri, le famiglie che incontro ogni giorno... molti di loro io li conosco uno per uno, per me non sono statistiche. Io conosco i loro nomi, li ho guardati negli occhi, so la loro storia, ne condivido le sofferenze e le speranze e per questo voglio difenderli, aiutarli, strapparli al triste destino che molti prefigurano per loro perché ho sperimentato che è possibile costruire un futuro diverso. Il mio sogno è raggiungere tutti i malati, tutte le donne, ancora così discriminate e maltrattate nei paesi africani. Voglio chiedere il vostro aiuto nell`amplificare e far sentire il grido che si leva dall`Africa. Io credo che insieme possiamo fare molto. È possibile salvare la vita di tanti malati, di molte donne, è possibile salvare la vita di molte madri e come sapete salvare una madre, in Africa, significa salvare un bambino e l`intera famiglia, perché le madri sono la spina dorsale della società africana. Sì, possiamo cambiare la storia, siamo in grado di sconfiggere il virus dell`Aids, restituire la dignità alle donne e costruire insieme un futuro migliore.
Ringrazio la Comunità di Sant`Egidio per aver sempre creduto nell`Africa e nella sua gente, e per aver ideato e realizzato il programma Dream; ancora oggi talvolta mi chiedo come sia possibile che io si ancora viva, senza Dream io oggi non sarei qui.
Ringrazio la Comunità di sant`Egidio perché ha curato il mio corpo ma anche la mia anima, donandomi nuovi sentimenti e insegandomi a lottare per la giustizia. E ringrazio tutti coloro che non dimenticano l`Africa, e non si tappano le orecchie al grido che si leva da questo continente.
Insieme possiamo fare molto. Viva L`Africa viva!

L`INCONTRO

Il coraggio e la cura per una nuova vita

Si è svolto ieri a Roma un incontro organizzato dalla Comunità di Sant`Egidio per il «Progetto Dream», che si occupa di combattere l`Aids in Africa al quale ha partecipato Pacem Kawonga, attivista per una comunità in Malawi. Nel 2012 la sua voce è arrivata fino a New York, al palazzo dell`Onu, in cui durante l`«Unite for Universal
Access to high level meeting on Aids», importante incontro mondiale sulla lotta all`Hiv/Aids a livello globale, dove è intervenuta portando, con la sua testimonianza, l`energia e il potere datole dalla «resurrezione che le ha cambiato la vita», grazie all`accesso alla tripla-terapia antiretrovirale, l`unica in grado di far retrocedere il virus e di impedire la trasmissione materno-infantile.



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