Materiale monouso e apparecchiature di base possono impedire la diffusione dell'AIDS, spesso legata anche alla carenza di adeguate strutture sanitarie
A Maguinene una madre porta nel nostro ambulatorio suo figlio, un bambino cieco e sordo, colpito a quattro anni da malaria cerebrale.
Purtroppo è il bambino anche malato di AIDS. Ma, dal momento che sua madre è sana, è assai probabile che la sua infezione sia stata contratta in ospedale.
E' questa la sorte di migliaia e migliaia di bambini e adulti in Mozambico, vittime di un sistema sanitario povero, che ricicla siringhe, aghi, guanti e persino attrezzi chirurgici. La cosiddetta "trasmissione iatrogena", a lungo trascurata, rivela tutta la sua tragica importanza nella diffusione dell'AIDS.
Per questo, gli aiuti raccolti in Italia - prevalentemente materiale sanitario monouso (siringhe, guanti etc.) ma anche un ecografo doppler e una lavavetreria da laboratorio - sono stati così ben accolti dal direttore dell'Ospedale Centrale di Maputo.
Ci ha confidato che spesso non è possibile reperire le 5000 siringhe necessarie ogni settimana per la sua struttura.
Il materiale donato dalla Comunità è sufficiente per almeno un mese.
Gli aiuti che sono stati consegnati sono il frutto di raccolte effettuate nei paesi europei. Questa raccolta di materiale nei nostri paesi ricchi è dunque una iniziativa importantissima per la prevenzione.
La stampa ha dato rilievo all'avvenimento, così come la televisione e la radio non hanno mancato di registrare la piccola cerimonia di consegna.
Leonardo Palombi |