Liturgia per l'Africa nel carcere di Regina Coeli, a Roma
Roma, 18 ottobre 2009
Domenica 18 ottobre, in occasione del Sinodo per l'Africa, nel carcere di Regina Coeli di Roma si è tenuta una speciale liturgia dedicata all'Africa, celebrata da Mons. Thadeus Rwa'ichi, presidente della Conferenza Episcopale della Tanzania.
La liturgia è stata celebrata, come di consueto, nella "rotonda", un'area circolare dove affacciano 4 delle 8 sezioni del carcere. Solo alcuni detenuti - circa un centinaio - ricevono il permesso di entrare nella "rotonda". Molti altri, pur restando nelle sezioni, possono però ascoltare la liturgia dai ballatoi.
Nell'omelia il vescovo, rivolgendosi ai detenuti presenti, tra cui un buon numero di africani, ha sottolineato il valore dell'essere grandi secondo il Vangelo, che libera gli uomini dalla schiavitù della competizione e li invita a mettersi a servizio degli altri in uno spirito di solidarietà e amicizia. Parole accolte con un grande applauso.
Alla fine i detenuti africani si sono stretti attorno al vescovo per chierere una speciale benedizione.
Presente alla liturgia anche Marguerite Barankitse, la donna burundese che ha scelto di dedicare la sua vita alla salvezza dei bambini vittime della guerra e dell'odio razziale.
Marguerite, che ha raccontato come anche lei visiti ogni settimana i detenuti della sua città, ha ringraziato i detenuti perché con la campagna "Liberare i prigionieri in Africa" della Comunità di Sant'Egidio si stanno prendendo cura di coloro che, nelle carceri africane, si trovano in una condizione di grande povertà e disagio.
Una grande commozione ha accompagnato le sue parole conclusive dicendo: "Voi siete i figli prediletti di Dio, che vi ama immensamente".