| 19 Novembre 2014 |
Siria. Iniziativa del fondatore di S. Egidio. A marzo conferenza a Cipro sul futuro dei cristiani in Medio Oriente |
Appello per Aleppo: «Non sia un'altra Mosul» |
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«Non vogliamo che Aleppo diventi una nuova Mosul». E' il senso dell'appello rinnovato ieri dal fondatore della Comunitàdi S. Egidio, Andrea Riccardi, per «raffreddare» la situazione nella seconda città della Siria ormai stremata da due anni di assedio. Perché proprio Aleppo? «Perché - ha spiegato l'ex ministro - era la città della convivenza, la chiamavano la " città dolce" . Perché è patrimonio dell'umanità, ha una cultura millenaria e splendidi monumenti che rischiano di andare in fumo». L'appello per salvare Aleppo era stato lanciato il 22 giugno e ha raccolto l'adesione, tra gli altri, dei premi Nobel Desmond Tutu e Perez Esquivel. «C'è consenso intorno a questa iniziativa ma va forzato il blocco con un impegno dell'opinione pubblica. Questa estate piangevamo su Mosul, ora la sorte dei profughi è dimenticata. Occorre salvare Aleppo della catastrofe». L'iniziativa è stata illustrata nei giorni scorsi dal presidente della Comunità, Marco Impagliazzo, al segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon, e c'è il forte interessamento dell'inviato speciale delle Nazioni Unite Staffan de Mistura. Riccardi non ha individuato soluzioni pratiche («non è il mio compito») ma pensa a una sorta di «città aperta» sotto l'egida dei caschi blu dell'Onu, una zona «pacificata», della quale nessuna forza in campo si avvantaggerebbe, che possa servire da apripista per risolvere l'intricata crisi siriana in assenza di iniziative di pace globali.
Ma quella per Aleppo non è l'unica iniziativa in cantiere. Il 5 e 6 marzo, infatti, è in programma a Cipro una conferenza internazionale sul futuro dei cristiani in Medio Oriente. «Un cristiano in meno in quell'area - ha spiegato Riccardi - è un pezzo di democrazia e pluralismo che si perde. E questo è un danno anche per i musulmani, perché oggi si perseguitano i cristiani, domani potrebbe toccare a musulmani laici, alle donne o a islamici di tradizioni diverse. Difendere i cristiani vuol dire difendere la democrazia in Medio Oriente ma i cristiani hanno paura. Quelli che sono fuggiti non vogliono tornare: servono garanzie per la loro sicurezza».
Alla conferenza è prevista la partecipazione di cattolici, ortodossi e protestanti insieme a esponenti musulmani e a rappresentanti politici internazionali.
Andrea Acali
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