change language
sie befinden sich in: home - pressearchiv newsletterkontaktlink

Unterstützung der Gemeinschaft

  
27 Kann 2013

La storia

Stazione Garibaldi, file per il cibo e un binario come letto la crisi ora travolge i cinesi

In crescita i senzatetto di origine orientale

 
druckversion

MILANO - STAZIONE Garibaldi, ore 21.30. Nel piazzale il movimento è frenetico: decine di viaggiatori si fanno largo trai taxi e le auto lasciate dove  capita da chi è venuto a prendere qualcuno. È mercoledì, e come ogni mercoledì sera, a fianco di chi corre per raggiungere casa, camminano silenziosi e impacciati coloro che si ritrovano in fondo alla piazza per mangiare un piatto caldo e ritirare i sacchetti con i panini e l'acqua distribuiti dai volontari della comunità di  Sant'Egidio. Più il tempo passapiù la fila davanti alla mensa si allunga. E le persone che aspettano di ricevere i viveri sono soprattutto di origine cinese. Giovani e anziani, costretti dalla mancanza di lavoro a vivere per strada.

Addio, dunque, al mito della comunità cinese produttiva e impermeabile agli effetti della
crisi, tanto da mettere in ginocchio le economie occidentali. La recessione non lascia scampo e  anche per i lavoratori cinesi a Milano le opportunità di impiego si restringono. A chiudere i battenti e ad abbassare le serrande non sono solo le imprese nostrane, ma anche quelle gestite da imprenditori di Pechino. Tra le persone in coda qualcuno spicca per l'aspetto elegante: giacca e camicia poco si addicono alla durezza della vita di strada. «Sono in Italia da molti anni», racconta un uomo che ha superato i sessant'anni, mentre mostra con fierezza la carta d'identità italiana. È venuto via dal suo Paese vent'anni fa e dopo aver lavorato  come  muratore nei cantieri milanesi attende ancora di essere pagato. «Mi devono più di 18mila euro», racconta in un italiano stentato, aiutandosi coi gesti.

Si siede su un muretto, infila nella sacca la borsa di plastica con i panini, per poi inabissarsi lungo le gallerie di Garibaldi e cercare un riparo dove trascorrere la notte. I binari oppure i capannoni abbandonati che si susseguono tra la stazione e l'ex scalo ferroviario di via Farini: sono questi i rifugi privilegiati dei cinesi alle prese con la disoccupazione. Sorride, invece, un altro muratore di 40 anni che, dopo mesi di inattività, ha finalmente trovato un lavoro. Nulla di fisso e duraturo, un posto occasionale, solo un po' di ossigeno, sufficiente però per tentare di abbandonare la stazione. Certezze, quelle vere, non ce ne sono e in un mondo del lavoro che ero de antichi diritti si torna a lavorare alla giornata. 

Con il sostegno della comunità: la rete di rapporti tra i cinesi è forte, l'appoggio non manca anche nei momenti più duri. E per i fortunati che rimediano un'occupazione, subito si spalancano le porte degli appartamenti da dividere con i connazionali, dimenticando capannoni e binari. «Il mio sogno è di aprire una ditta», spiega un uomo che, malgrado gli ostacoli linguistici, abbandona la proverbiale riservatezza e prova a raccontare la sua storia. In Italia è arrivato negli anni Novanta, il lavoro non  è mai stato un problema, ma adesso gli stipendi non pagati lo hanno messo in difficoltà.

Da qualche mese  si è spostato a Pescara, dove ha un impiego. A Garibaldi viene quando riesce, per ritrovare gli  amici e incontrare i volontari, con cui si è 
creato un legame. «Se mai riuscirò ad avere una mia attività assumerò tutti loro», promette guardando le  persone in fila che attendono il cibo. Il momento peggiore per le imprese di Pechino in Italia, assicurano i più informati, è passato. Ma la ripresa è lieve, lenta, la crisi ancora  non accenna ad allentare la morsa. Le parole dell'amico emigrato in Abruzzo sembrano dare coraggio a un altro uomo: supera la timidezza e, aiutandosi con i gesti, inizia a raccontare la sua  storia. In Italia è arrivato nel 1992, quando aveva 27 anni. Il cappellino e l'abbigliamento sportivo lo fanno sembrare un ragazzo, ma tra pochi mesi compirà 40 anni: «Ho lavorato anche in un ristorante, ma per molto tempo ho fatto il sarto». Ora è disoccupato e cerca un nuovo mestiere. Saluta e con aria malinconica 
si infila, insieme ad alcuni connazionali, nella galleria che porta al binario 15. In gruppo  sistemano piatti e panini su una panchina e iniziano a mangiare. Un'altra giornata è terminata, nell'attesa che l'economia riparta e riesca finalmente a placare la fame di lavoro.


 LESEN SIE AUCH
• NACHRICHT
30 Januar 2018
PARIS, FRANKREICH

Bienvenue! 40 syrische Flüchtlinge sind durch die in Frankreich eingerichteten humanitären Korridore angekommen

IT | ES | DE | FR | CA | ID
25 November 2017
PARIS, FRANKREICH

Weitere Flüchtlinge sind in Frankreich durch die #humanitärekorridore angekommen – fünf Familien aus Syrien

IT | ES | DE | FR | PT | CA | NL | RU
10 Oktober 2017

Am Welttag gegen die Todesstrafe besuchen wir die ärmsten Todeskandidaten in Afrika

IT | EN | DE | ID
3 Oktober 2017

#3ottobre – nationaler Gedenktag an die Opfer der Immigration vier Jahre nach dem Unglück von Lampedusa

IT | DE
9 August 2017

Immigration, Menschenhändler, Menschenrechte, die libysche Frage. Ein Interview mit Andrea Riccardi in La Stampa

IT | ES | DE | FR | CA
19 Juli 2017

Sprache, Kultur und Solidarität – die Schlüssel der Integration. Zeugnisse in der italienischen Sprachschule von Sant’Egidio

IT | DE | HU
alle neuigkeiten
• DRÜCKEN SIE
11 Februar 2019
Vatican Insider

Riccardi: tra Italia e Vaticano c’è freddezza ma non rottura

15 Februar 2018
La Nazione

Un pasto per chi non ha nulla. Ecco come si può dare una mano

8 Februar 2018
SIR

Migrazioni: Pompei (Comunità Sant’Egidio), “nuove modalità di ingresso in Italia più flessibili ed efficienti”

6 Februar 2018
Giornale di Sicilia

«Ma l'integrazione da noi è possibile»

30 Januar 2018
La Vanguardia

Treinta sirios llegan a Italia con los llamados "corredores humanitarios"

30 Januar 2018
Avvenire

Corridoi umanitari. Italia, Francia, Belgio, Andorra: l'Europa che accoglie i siriani

den gesamten pressespiegel
• KEINE TODESSTRAFE
10 Oktober 2017

On 15th World Day Against the Death Penalty let us visit the poorest convicts in Africa

7 Oktober 2015
VEREINIGTE STAATEN

The World Coalition Against the Death Penalty - XIII world day against the death penalty

5 Oktober 2015
EFE

Fallece un preso japonés tras pasar 43 años en el corredor de la muerte

24 September 2015

Pope Francis calls on Congress to end the death penalty. "Every life is sacred", he said

12 Marsch 2015
AFP

Arabie: trois hommes dont un Saoudien exécutés pour trafic de drogue

12 Marsch 2015
Associated Press

Death penalty: a look at how some US states handle execution drug shortage

9 Marsch 2015
Reuters

Australia to restate opposition to death penalty as executions loom in Indonesia

9 Marsch 2015
AFP

Le Pakistan repousse de facto l'exécution du meurtrier d'un critique de la loi sur le blasphème

9 Marsch 2015
AFP

Peine de mort en Indonésie: la justice va étudier un appel des deux trafiquants australiens

28 Februar 2015
VEREINIGTE STAATEN

13 Ways Of Looking At The Death Penalty

15 Februar 2015

Archbishop Chaput applauds Penn. governor for halt to death penalty

11 Dezember 2014
MADAGASKAR

C’est désormais officiel: Madagascar vient d’abolir la peine de mort!

gehen keine todesstrafe
• UNTERLAGEN
Comunità di Sant'Egidio

Cinque proposte sull’immigrazione

Appello al Parlamento ungherese sui profughi e i minori richiedenti asilo

La Comunità di Sant'Egidio e i poveri in Liguria - report 2015

Sintesi, Rapporti, Numeri e dati sulle persone senza dimora a Roma nel 2015

Le persone senza dimora a Roma

Alcune storie raccolte al telefono della Comunità di Sant’Egidio - 2014

alle dokumente

FOTO

219 besuche

251 besuche

213 besuche

134 besuche

161 besuche
alle verwandten medien