Se lo Stato non finanzia più il salvataggio dei migranti in mare, la Comunità di Sant'Egidio lancia una grande colletta nazionale per far ripartire l'operazione che ha salvato decine di migliaia di vite. L'atroce tragedia mobilita il mondo dell'associazionismo e delle ong, che invoca compatto la ripresa di Mare Nostrum, come chiedono assieme anche Caritas e Migrantes.
«Lanceremo una raccolta di fondi a livello nazionale per ripristinare Mare Nostrum dichiara il presidente di Sant'Egidio, Marco Impagliazzo - visto che lo Stato dice di non avere soldi. Una grande gara di solidarietà, nella quale anche lo Stato italiano e l'Ue dovrebbero fare la loro parte». Per il fondatore Andrea Riccardi «L'Europa deve farsi carico di ciò», ma questo «non può esimere l'Italia» che «non può soltanto attendere un segnale da Bruxelles».
L'Ufficio nazionale comunicazioni sociali della Cei fa sapere che «l'ennesima tragedia del mare ha nuovamente confermato l'inadeguatezza dell'operazione Triton» e che «Caritas Italiana e Fondazione Cei Migrantes, insieme alle ong Ai.bi, Arnnesty Intemational Italia, Centro Astalli, Emergency, Intersos, Save the Children e Terres des Hommes hanno chiesto con un comunicato congiunto un reale cambio di rotta nelle politiche sull'immigrazione: occorre aprire immediatamente canali sicuri e legali d'accesso in Europa».
«Lampedusa è prima di tutto terra europea - commenta il presidente del Centro Astalli padre Camillo Ripamonti - ma l'Europa non ha risposto al grido di un'umanità umiliata e calpestata da guerre e persecuzioni». Per il superiore generale della Congregazione Scalabriniana padre Alessandro Gazzola «chi vive nelle periferie non rimane più a guardare la propria vita dissolversi e compie scelte disperate».
Alla vicepresidente della commissione europea Federica Mogherini lanciano un appello comune Arci, Cgil, Uil e Libera, chiedendo «l'attivazione di canali d'ingresso regolari consentendo ai profughi di rivolgersi agli Stati e non ai trafficanti», e al premier Matteo Renzi di «riattivare Mare Nostrum in attesa che l'Ue modifichi le sue politiche».
Per Amnesty International «gli stati membri dell'Ue devono smetterla di nascondere la testa sotto la sabbia». «L'inerzia del governo italiano e della Ue è inaccettabile» anche per Save the Children che lancia una campagna su Twitter con l'ashtag #WhyAgain, perché di nuovo. «Tutti i bambini hanno diritto alla protezione - afferma l'Unicef - e più che mai quelli che fuggono da situazioni disperate». «Triton non è all'altezza e Mare Nostrum ha lasciato un vuoto significativo», denuncia l'Oim . Msf sottolinea «l'assoluta necessità del soccorso in mare perché non esistono alternative legali per raggiungere l'Europa»
Luca Liverani
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