| 17 Januar 2011 |
Le iniziative Un menu ricco e multietnico per gli extracomunitari |
Immigrati, festa con balli e lezioni di italiano |
La giornata di solidarietà della Comunità di Sant’Egidio a Largo San Marcellino |
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È una sola grande famiglia umana e multietnica quella presente alla Comunità di Sant’Egidio. È un giorno di festa, di incontro e di speranza. Immigrati e italiani si tengono per mano, si sorridono. È un giorno di integrazione vera e di amicizia sincera. Più di 300 persone tra italiane e straniere, hanno festeggiato, come è accaduto nelle altre comunità sparse in Italia, la giornata mondiale delle Migrazioni. Solo una piccola parte di una comunità che nella sola Napoli conta circa 68mila persone (sono 150mila in tutta la Campania, ben il 12% in più rispetto al 2009 e sono nell’80% dei casi donne) si è data appuntamento ieri e per una volta gli immigrati sono stati ringraziati per il lavoro silenzioso che svolgono, per l’aiuto quotidiano che danno agli anziani (molti riescono a rimanere grazie al progetto «A casa è meglio», finanziato dal Comune e portato avanti proprio dai migranti di Sant’Egidio), ai disabili, senza pretendere troppo. L’assessore regionale al lavoro Severino Nappi in un breve messaggio ha posto l’accento sull’importanza del ruolo degli immigrati. «L’immigrazione - ha sottolineato Nappi - arricchisce la nostra città ed è importante il ruolo svolto dalla Comunità di Sant’Egidio». La festa è iniziata con la messa celebrata nella chiesa dei Ss.Severino e Sossio in largo San Marcellino. Due celebranti, uno italiano ed uno straniero e tanti partecipanti. Per gli immigrati in realtà la giornata è iniziata come tutte le domeniche di buon ora per seguire i corsi di lingua italiana organizzati dalla Comunità, indispensabili per una reale integrazione. Sono 22 le classi attive. Le lezioni sono tenute da volontari, i corsi sono organizzati in base alle esigenze dei migranti proprio per dargli la possibilità di seguire le lezioni, indispensabili ora per poter effettuare il test di italiano necessario per ottenere il permesso di lunga permanenza. Lezioni di italiano ma anche tanta allegria ieri in Comunità. Diversi migranti hanno raccontato la propria esperienza a Napoli, l’arrivo in città, le difficoltà incontrate, il lavoro svolto, l’accoglienza ricevuta. E non c’è solo diffidenza come hanno dimostrato ieri molti anziani ed anche i disabili che senza l’aiuto degli immigrati non sarebbero nelle condizioni di andare avanti. Alla festa oltre all’assessore Nappi hanno partecipato anche Lina Lucci e Federico Libertino. Il presidente della Regione, Stefano Caldoro ha inviato un messaggio alla Comunità. La giornata è stata lunga e si è conclusa con una festa danzante, dopo un pranzo offerto a tutti i partecipanti da diversi ristoratori quali Amodio, Bellavia, Bellopede, il Giardino di Ginevra, la Stanza del Gusto, Trattoria da Carmine, Umberto, Vanvitelli, Gino Sorbillo, i Decumani, Greico. Un menù ricco e multietnico e vini dell’azienda Sibilla di Bacoli. Per un giorno i migranti hanno messo da parte i problemi che sono costretti ad affrontare tutti i giorni. Diverse le questioni aperte. Dal test di italiano che verrà avviato in Campania all’inizio di febbraio (la Comunità di Sant’Egidio ha chiesto alle istituzione di raccordarsi con le associazioni per consentire agli immigrati di effettuare l’esame nelle migliori condizioni possibili) alle procedure che scatteranno a fine gennaio per rientrare nel nuovo decreto flussi. Ma di questo ieri non si è parlato.
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