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Adista Segni Nuovi

24 Juni 2015

L'immigrazione rifiutata

 
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Solidarietà zero.

La storia ci massacrerà (spero) per il modo inumano, ragionieristico con cui stiamo trattando la questione immigrazione. Per aver trasformato l'umanità in "buon...ismo". Per la mancanza cronica di visione su come affrontare in modo strutturale il problema. Senza alcuna empatia, senza alcuna reale solidarietà. E senza un briciolo di autocritica. Bruciamo le loro case diroccate e ce la prendiamo con chi cerca di scapparne invece di arrostirci dentro. E ci lamentiamo di non essere abbastanza bravi a chiuderli a chiave, invece di chiederci come spegnere l'incendio. Indecenti. (Fabio Chiusi, giornalista free lance)

Pacco postale.

Ho visto arrivare in un campo rom a Roma 6-7 macchine, tra polizia e vigili, per prendere... un bambino di meno di un anno. Nessun preavviso. Il decreto del Tribunale dei minori in mano, nessun assistente sociale, nessuno psicologo. Dovevano semplicemente "prenderlo" dalla nonna, metterlo in una macchina della polizia senza nessun familiare ("ci mettiamo solo una mezz'oretta", dicevano per tranquillizzare...) e portarlo alla madre, in un istituto dove lei era stata trasferita dal carcere (ma nessuno della famiglia l'aveva vista, né le aveva parlato, né sapeva dove fosse). Di fronte alla disperazione della donna, solo la sensibilità individuale femminile di due poliziotte o vigilasse - erano in borghese -, ha fatto sì che, dopo una serie infinita di telefonate, venisse autorizzata una mediazione meno disumana, con l'aiuto di responsabili della Caritas e della Comunità di S. Egidio, accorsi subito per legami personali con la famiglia.
Ho dedotto che per le istituzioni: 1) un bambino rom di un anno è un pacco da prelevare e trasferire senza alcuna cautela; 2) le donne rom (nonne, madri, ecc.) sono di una specie subumana che non sente amore e attaccamento per la sua prole. Se non avessi visto non avrei creduto possibile un simile orrore.
Rileggiamo la ricerca "La zingara rapitrice. Racconti, denunce, sentenze (1986-2007)" di Sabrina Tosi Cambini (2008, ma sempre valida). Commissionata dalla Fondazione Migrantes della Caritas all'Università di Verona, dimostra sia che non esistono casi accertati di rapimenti di bambini da parte di rom, sia, viceversa, che i bambini rom vengono spesso dichiarati adottabili (il 60% di possibilità in più anche secondo "Mia madre era Rom", della Associazione 21 luglio) più per l'immagine stereotipata bambino rom=bambino maltrattato che per un'analisi reale.

Stazioni

Milano, Roma... Non solo razzismo e intolleranza. Mentre l'Europa viola gli accordi di Schengen e chiude le frontiere, mentre si provoca il panico con fantasmi di malattie curabili come la scabbia o non contagiose come la malaria, moltissimi portano aiuti e solidarietà ai migranti ammassati nelle nostre stazioni.

Morire di speranza

Il 18 giugno, presso la Basilica di S. Maria in Trastevere, a Roma, diverse realtà (tra cui Comunità di Sant'Egidio, Caritas, Acli) hanno organizzato una preghiera in memoria di quanti hanno perso la vita nei viaggi verso l'Europa.


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