Una piccola area nella parte più nascosta e inutilizzata del parcheggio dell'area Feltrinelli, nella stazione ferroviaria di Civitavecchia, da circa un anno è il rifugio di un piccolo gruppo di senza dimora assistiti dai volontari della Comunità di Sant'Egidio. Gli homeless vivono in due roulotte grazie a una delibera del Comune di Civitavecchia che ha autorizzato l'insediamento, dandone la gestione all'organizzazione cattolica, attrezzando lo spazio con elettricità, allaccio fognario e acqua corrente.
La "notizia" è venuta alla luce solo pochi giorni fa a seguito della denuncia di un gruppo politico male informato, che ha parlato di "zona lasciata al degrado". «Nelle roulotte - spiega Massimo Magnano, responsabile di sant'Egidio nella Diocesi - vivono senzatetto con problemi di salute e quindi in un momento di estrema fragilità nella loro già difficile vita. Persone con malattie psichiche, patologie oncologiche in cura all'ospedale San Paolo, anziani estremamente vulnerabili che non resisterebbero in strada». Con loro, tutti i giorni, ci sono i volontari della comunità che li seguono per i pasti e le pulizie, li accompagnano per le cure, sono una presenza costante e cercano di promuoverne la dignità.
Per ogni cittadino ospitato nella roulotte, per un periodo temporaneo di emergenza, la Comunità ha preparato un progetto per un futuro in una casa più confortevole. Rispondendo alle accuse di "degrado", il rappresentante di sant'Egidio ci tiene a precisare che «anche la Polizia Ferroviaria, su nostra richiesta, vigila sull'incolumità dei senzatetto, spesso vittime di scherno da parte di passanti o di altri homeless. I nostri amici sono educati, fanno turni di pulizia sotto il controllo di un volontario responsabile e, grazie a tale zona, tutta la città di Civitavecchia si è arricchita di un esempio di solidarietà contro il degrado, visto che le roulotte li proteggono dalla dura vita sul marciapiede».
L'iniziativa, secondo i volontari di Sant'Egidio, «è un`opera che vuole contribuire, insieme con tutti i cittadini e con le forze politiche, a creare una città più solidale. I problemi non si risolvono prendendosela con i più deboli ma rimboccandosi le mani e, con umiltà, mettendosi al servizio degli altri».
Al. Col.
|